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La foresta in casa

Un seme, un po' di terra, un po'di acqua e sole ... la foresta comincia da qui. Questo lo sanno tutti ma assistere a questo processo tanto naturale, eppure tanto straordinario è molto interessante. Per cominciare guarda un pinolo e una ghianda: niente di più diverso dal pino svettante e dalla maestosa quercia. Ma basta che il seme trovi la sua porzione di terreno, di sole, di acqua, ecco che un pino o una quercia in miniatura sbucano da quello strano involucro. Allora può essere divertente scoprire quando il pinolo comincia a somigliare al pino o la ghianda alla quercia. Per vedere questa e tante altre meraviglie della crescita delle piante, ti proponiamo di fare una “foresta in casa”. Un avvertimento: questa attività è riservata a chi ha il gusto per la sperimentazione, ha pazienza ed è disposto ad accettare con serenità qualche insuccesso.

Cosa serve
Una guida al riconoscimento degli alberi
Bustine di carta o di plastica
Vasetti vari, meglio se di vetro
Strumenti da giardinaggio, che puoi sostituire con vecchie posate (anche di plastica, purché robuste)
Vasetti di terracotta
Terriccio da giardino
Un taccuino su cui annotare le fasi della tua raccolta, semina, germinazione

 

 

Come fare
Approfitta delle tue passeggiate nei boschi per raccogliere più semi di varie specie di alberi. Conservali divisi per specie in sacchettini dove segnerai il nome della pianta e il luogo dove li hai trovati. Se puoi, metti in un sacchetto di plastica un po’ di terriccio del bosco (ne basta poco: non fare buche). Segna sul taccuino luogo e data di raccolta.

 

 

 

 

A casa interra ogni seme dentro un vasetto con la terra del bosco o con terriccio da giardinaggio ben smosso e leggero (per ogni specie ti indichiamo di seguito a quale profondità interrarlo). Se usi vasetti di vetro puoi vedere spuntare la radichetta. Segna su ogni vasetto il nome della pianta e il giorno della semina. Mantieni sempre la terra umida, ma non inzuppata. Quando la piccola radice appare sul fondo del vasetto, dovrai trapiantare con molta delicatezza la piantina, possibilmente con il suo panetto di terra in un vaso di terracotta più grande. Se usi vasi nuovi, prima del trapianto mettili a bagno una notte, perché si impregnino bene d'acqua. Poi metti un sasso piatto o un pezzo di coccio sul foro di drenaggio, in modo che quando bagni la pianta, l’acqua scorra senza portare via la terra.

 

 

 

Mantieni la terra umida. I vasetti con il seme e poi quelli con la piantina in sviluppo devono stare alla luce, ma non in pieno sole e possibilmente all’aperto, se non fa troppo freddo. In questo caso conservali in un luogo ben riparato, all’esterno o in un posto fresco della casa, dove però svilupperanno prima.
Nota bene: in autunno troverai tutti i semi ancora chiusi, in attesa di spuntare a primavera. In primavera troverai dei semi all’inizio della germinazione. In questo caso devi prelevare il seme con un po' della terra che lo circonda e trapiantarlo con molta delicatezza per non danneggiare la radichetta già spuntata. Se la radichetta è ben sviluppata, puoi trapiantare il seme direttamente nel vasetto di terracotta.

 

 

  

Quando appare la piantina
Le tue piantine, cresciute in un ambiente diverso da quello naturale e non in piena terra, probabilmente prima o poi deperiranno. Molto dipenderà dall’ambiente in cui hai preso i semi: piante di montagna, come faggi, abeti, ecc... non sopravvivono a lungo a quote basse e tanto meno in città; mentre le piante di pianura o collina, come i lecci, possono svilupparsi per un periodo lungo anche in vaso o in giardino, nelle città. Dopo la germinazione, quando le piantine sono ben sviluppate, hai due scelte: o continui a tenerle in vaso e a curarle finché riescono a vegetare, oppure le trapianti in un ambiente simile a quello in cui hai trovato i semi e li affidi alla natura. Questa, secondo noi, è la soluzione migliore. Se identifichi bene il luogo dove li hai messi a dimora, puoi sempre tornare a vedere come si sviluppa con il tempo il tuo piccolo frammento di foresta. Ti indichiamo alcune specie arboree che hanno buone capacità di germinazione, ma tieni presente che non tutti i semi riusciranno a germinare. Quindi pianta almeno 5 o 6 semi dello stesso albero in vasetti diversi, per avere più possibilità. E buona fortuna.

 

 

Pino domestico (Pinus pinea)
Il “pino dei pinoli” è una specie tipica delle coste mediterranee, ma può crescere anche in collina o, raramente, addirittura in bassa montagna. Il pinolo va piantato a 1 – 4 cm di profondità. Semina il seme a settembre: la piantina nasce dopo 3 – 5 settimane. Semina ad autunno inoltrato: la nascita avviene in primavera. Per accelerare la germinazione si possono tenere i pinoli a bagno nell’acqua per 24 ore e si può incrinare il guscio.

 

 

 

 

Acero campestre (Acer campestre)
È una delle piante più comuni delle nostre campagne, ma cresce anche in bassa montagna, fino al limite delle faggete (circa 1300 m). Il seme si chiama samara e ha due tipiche “alette” orizzontali. Per facilitare la germinazione bisogna togliergli le alette e tenerle in acqua per 24 ore. Si semina a circa 2 – 3 cm di profondità. Semina autunnale: la piantina nasce in primavera.

 

 

 

 

Cerro (Quercus cerris)
I boschi di cerro crescono tra la collina e la zona della faggeta. In Italia settentrionale non sono molto estesi, mentre rimangono grandi cerrete al Centro e al Sud. La ghianda ha un tipico cappuccio spinoso, che va tolto prima della semina. Bisogna anche verificare la freschezza del seme, immergendolo in acqua per circa 15 minuti. Se sale a galla è troppo secco. La ghianda va piantata a 4 – 8 cm di profondità. Semina autunnale: la piantina nasce in primavera.

 

 

  

 

Leccio (Quercus ilex)
In Italia i boschi di leccio sono diffusi dalla pianura fino alla bassa montagna, nelle regioni del Nord. Al Sud arrivano fino a 1400 m. Il leccio si trova anche in molti parchi e giardini di città. Come per il cerro, prima delle semina bisogna togliere il cappuccio legnoso della ghianda e verificare la freschezza del seme.

 

 

 

  

Faggio (Fagus sylvatica)
I faggi crescono ad una quota che va dai 600 m ai 2000 m sugli Appennini e ai 1600 m sulle Alpi. I frutti si chiamano faggiole, sono in un involucro rugoso con 4 valve, che va tolto prima della semina. Per facilitare la germinazione tieni le faggiole senza l’involucro in acqua per 24 ore. La faggiola va piantata a 3 – 5 cm di profondità. Semina autunnale: la piantina nasce agli inizi della primavera.

 

 

 

 

Castagno (Castanea sativa)
È una pianta tipica della media montagna, negli Appennini e anche nelle Alpi dove può arrivare fino a 900/1000 m. La castagna, estratta dal riccio, va piantata a 5 – 8 cm di profondità, dopo averne verificato la freschezza, immergendola in acqua come il leccio e il cerro. Semina autunnale: le piantine nasce a primavera.

 

 

 

 

Abete rosso (Pices abies)
È il tipico “albero di Natale” diffuso su tutto l’arco delle Alpi e l’Appennino settentrionale dagli 800 ai 2000 m di quota. Il seme, estratto dalla pigna, va piantato a 0,5 – 2 cm di profondità. Semina autunnale: la piantina nasce in primavera. Le piante hanno radici superficiali fin dall’inizio dello sviluppo: per questo il trapianto della piantina è delicato. In natura gli abeti rossi giovani sono molto sensibili alle piante infestanti e alle gelate.

 

 

 

 

Ciliegio selvatico (Prunus avium)
Pianta tipica della campagna, cresce anche nei boschi fino alle zone della faggeta. La raccolta del frutto e quindi del seme si fa entro luglio, ma anche in autunno si possono trovare delle ciliegie selvatiche secche o dei semi spogliati dalla polpa. Prima della semina il seme deve essere pulito perfettamente della polpa e lavato bene. Poi va tenuto in immersione per sette giorni e piantato a circa 3 cm di profondità. Semina autunnale: la piantina nasce a primavera.

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