Uccelli caduti dal nido, come aiutarli?
Sarà un trovatello ?
Come resistere all’impulso di portare a casa un uccellino caduto dal nido?
Eppure non bisogna essere tropo precipitosi: spesso i genitori sono vicini ma spaventati dalla vostra presenza. Allontanatevi e osservate di nascosto: se dopo un’ora i genitori non compaiono, l’uccellino è sicuramente abbandonato. Se è caduto da un nido accessibile, rimettete dentro il piccolo dopo averlo scaldato delicatamente tra le mani; ma se dopo mezz’ora i genitori non si fanno vivi, potrete adottarlo.
Se invece il piccolo è fradicio, intirizzito, incapace di muoversi o di pigolare, ha subito bisogno del vostro soccorso.
Pronto soccorso
A casa avvolgetelo subito in un panno morbido, con la testa fuori e mettetelo vicino ad una fonte di calore leggera (termosifone o lampada da tavolo). Gli uccellini hanno bisogno di calore continuo.
Se è fradicio, provate ad asciugarlo con il phon ma da lontano e con un soffio leggero.
Il primo pasto
Mollica di pane o biscotto bagnati in acqua o latte, possono essere solo un pasto di emergenza.
La pappa giusta per i piccoli di insettivori o granivori è un impasto fluido di carne trita o cibo per cani (solo parti magre e non oleose), tuorlo d’uovo schiacciato e un po’ di latte e acqua. Oppure omogeneizzati di carne diluiti con acqua e latte.
Come nutrirlo
Ci vorrà un po’ di pazienza e di aiuto, prima che l’uccellino impari ad aprire il becco da solo.
Chiudete delicatamente il piccolo nel palmo della mano. Stringete piano con il pollice e l’indice la base del becco e con il mignolo dell’altra mano spingete un po’ di cibo in fondo al becco. Oppure introducete uno stuzzicadenti senza punta al lato del becco ( senza forzare: il becco è molto fragile!) mentre un’altra persona spingerà il cibo con il mignolo o con una pinzetta arrotondata. Oppure aspirate un po’ di pappa in una piccola siringa senza ago, infilatela profondamente ma delicatamente nel collo e spingete il cibo. Questo sistema è ottimo per i piccoli di rondone che non aprono quasi mai spontaneamente il becco.
I bocconi devono essere fluidi e il cibo va spinto bene in fondo al becco, altrimenti l’uccellino può soffocare.
Che fame!
Un uccellino deve mangiare molto di frequente: ogni mezz’ora o al massimo ogni ora. E’ un grosso impegno e quindi bisogna darsi il cambio. I pasti devono essere abbondanti ma bisogna fare attenzione a non ingozzarlo. Nei granivori il cibo forma un rigonfiamento in fondo al collo e bisogna aspettare che il collo sia vuoto prima di dare il pasto successivo. Negli insettivori scende direttamente nello stomaco e l’uccellino si farà sentire quando ha fame nuovamente.
Tenete gli uccellini in mano solo per nutrirli, perché non amano essere toccati. Fanno eccezione i rondoni che gradiscono le carezze, amano stare appollaiati sulle spalle (proteggete i vestiti con un panno) e sentire il calore del corpo. Se non fa troppo freddo, potrete tenerli ogni tanto sul petto, in una tasca imbottita.
Il nido artificiale
Preparate un contenitore di dimensioni simili ad un nido vero: una scatoletta dai bordi alti, un cestino o un vaso da fiori, imbottiti con stracci morbidi (NON fili di lana o cotone !) e carta igienica da cambiare spesso.
Non usate nidi trovati in campagna perché sono pieni di parassiti.
Un piccolo implume ha bisogno di calore (30 – 34 gradi). Mettetelo bene al riparo da correnti d’aria, sotto una lampada da tavolo di 25 – 40 watt che terrete accesa anche la notte, se non avete altre fonti di calore continue. Fate attenzione che non si scotti o si disidrati: provate spesso la temperatura con la mano e se l’uccellino stende il collo o tiene il becco aperto ha troppo caldo. Man mano che il corpo si ricopre con penne e piume sollevate la lampada o diminuite il calore, che non servirà più quando il piumaggio sarà abbondante.
Il piccolo è cresciuto
Quando l’uccellino comincia a zampettare, impara a nutrirsi da solo e allora ha bisogno del cibo adatto: se è un granivoro (ha il becco corso e robusto) può mangiare granaglie per canarini e una pappa di semolino e latte, un po’ di frutta matura, di verdura, del rosso d’uovo. Se è insettivoro (ha il becco lungo e sottile) cercate nei negozi di animali cibi già pronti per lui. Intanto continuate con omogeneizzati di carne e bocconcini di cibo per cani non diluito. Potete dargli anche qualche insetto fatto a pezzetti (ma non insetti pelosi o con il pungiglione o di colore giallo e nero, che gli farebbero male).
La nuova casa
Quando non potrà più stare nel nido, il posto più sicuro è una gabbia spaziosa, ben pulita, con una vaschetta per l’acqua e del cibo sparso sul pavimento, perché impari a beccare da solo. Non lasciatelo libero per casa perché potrebbe facilmente infilarsi in qualche posto pericoloso per lui e farsi male.
E ora, in volo
Ormai ha le ali ben formate e sa volare, le giornate sono calde e il cibo in natura abbondante: è il momento di separarsene, ma con qualche cautela.
Mettete la gabbia su un terrazzo o su un davanzale ampio (ben al riparo da gatti !) spargete intorno del cibo che richiami altri uccelli, perché il vostro protetto li osservi mangiare. Dopo qualche giorno aprite la gabbia e lasciate che esca da solo. Continuate a lasciare del mangime, così avrà del cibo sicuro prima di abituarsi all’aria aperta e prendere il volo. Per voi sarà un momento un po’ malinconico ma per lui comincia l’avventura della libertà.
Un rondone invece può aver bisogno di un po’ di addestramento al volo: portatelo all’imbrunire su un terreno dove potrete riprenderlo se non riesce a prendere il volo. Tenetelo in alto il più possibile e “lanciatelo” con un movimento fluido della mano (ma non tiratelo come un sasso !!). Se è pronto a volare si alzerà a vite in cielo, altrimenti atterrerà e dovrete riprovare fra qualche giorno.
Il sistema del “lancio” è utile anche per aiutare i rondoni adulti caduti a terra a riprendere il volo, perché a causa delle loro lunghe ali aperte, non riescono a farlo da soli.
Trovatelli speciali
Potreste trovare anche dei piccoli di rapaci, di anatre o gabbiani. Hanno dimensioni più grandi, un piumino che li ricopre e artigli robusti (rapaci diurni e notturni) o membrane tra le zampe (gabbiani) o lunghe zampe (trampolieri) o becco corto e piatto (anatre). Questi piccoli hanno bisogno di cure speciali: metteteli al caldo in una scatola imbottita e rivolgetevi subito alla LIPU, che vi dirà cosa fare e come farli arrivare al più vicino Centro di Recupero.